Precari Milazzo, la situazione per loro è drammatica. Sindaco e Giunta si muovano in tempo e facciano i bilanci, anche a ferragosto. In un Comune come il nostro le ferie quest’anno non sono ammesse


Sostenere che la colpa non è di nessuno perché i bilanci, dal 2014 in poi, non sono stati fatti fino alla fine del 2018 è arduo.

Affermare anche che c’era ostruzionismo da parte del Consiglio non è dire la verità. Il Consiglio, invece, capita la situazione da brivido, si è detto subito disponibile ad approvare i bilanci e quando ha ricevuto le carte ha varato quelli fino al 2016. Perché dunque a distanza di circa otto mesi dalla fine dell’anno scorso gli altri (bilanci) non sono arrivati in Consiglio? E il Commissario ad hoc cosa sta facendo? ( E’ pagato per questo). In questi casi dovrebbe essere lui ad intervenire ed obbligare l’Amministrazione tutta  a darsi da fare, ne va della vita del Comune che in questo modo entra in agonia (lo è già), un’agonia che nessun’ altra città in Italia sin qui sta vivendo.

Ma andiamo ai precari. Le leggi, precedenti, ci sono. I contrattisti potevano già essere stabilizzati anni fa, come hanno fatto tanti altri comuni, per via di norme nazionali, regionali ed europee, ma tanti  hanno preferito non farlo per non perdere i fondi della Regione. Dunque, di fatto i precari del Comune di Milazzo e di altri nelle analoghe condizioni dovrebbero già avere avuto almeno la nomina a tempo indeterminato perché questi lavoratori non sono mai stati licenziati e liquidati, ma prorogati alla scadenza del loro contratto senza interruzione alcuna, dunque dovevano e devono già passare a tempo indeterminato con le leggi antecedenti a quella Madia (che è una bufala, in antitesi con altre ancora vigenti, e non può essere applicata. Anche perché norme Europee dicono l’esatto contrario) e ad altre della Regione. E il decreto dignità a cosa è servito? I concorsi? Dopo 30 anni ci vuole una sanatoria per tutti. Una legge e un articolo semplice semplice. I concorsi semmai si dovevano fare decenni fa.Negli anni ’60 si entrava nella Scuola entrando nelle graduatorie varie, poi ci si abilitava in servizio e subito si passava in ruolo. Nel giro di qualche anno tutti i docenti venivano sistemati senza concorso e con leggine ad hoc.

I Sindaci vengono eletti dai cittadini convinti che poi facciano l’interesse della città e anche dei dipendenti, ma qui questo non è avvenuto sinora perché poco e nulla è stato fatto per mettersi in regola, innanzitutto con le carte e i numeri, visto tra l’altro che il Comune ha ben due dissesti fatti passare da questa Giunta.

Se l’Amministrazione in carica non si rende conto della situazione in essere, esiste qualche problema ad alti livelli da  affrontare e risolvere ad ogni costo. Si aprirebbe tra l’altro un contenzioso incredibile contro il Comune con danni erariali di non poco conto e con sentenze che andrebbero nella direzione dei lavoratori, finora sfruttati a 360° da circa 30 anni e con zero garanzie. Inoltre, a fine anno, secondo qualcuno, questi lavoratori andrebbero licenziati? 160 persone da mandare a casa per l’impreparazione e l’ignavia di qualcuno? A me pare una cosa assurda e certamente ci potrebbero essere risvolti politico-sociali, economici e anche di ordine pubblico con gravi impatti (non si esclude niente) di peso. Sprattutto in  Sicilia che detiene il record dei disoccupati…Il rimprovero però va anche ai sindacati che non si sentono per nulla da mesi e che, anche loro, sono in ferie mentre l’Italia politica brucia a livello nazionale con pericoli per la democrazia del Paese. Dunque il Comune di Milazzo si dia una mossa e con una certa urgenza! Quanto prima sarà occupata l’aula dai consiglieri proprio per la questione dei bilanci e dei contrattisti. Il Consiglio è Organo di verifica e di controllo, ma con la gestione comunale non vuole e non ha alcuna responsabilità, loro possono solo contrastarla. E qui la legge è sbagliata perché dovrebbero avere più peso e sostituirsi all’Amministrazione che non funziona, evitando i Commissari che costano e a quanto pare…, finiamola qui.

 

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